Spesso sono indicati come aeroporti low cost, ma non sempre si trovano esattamente vicino alla destinazione finale, facendo lievitare non di poco il costo del viaggio con i successivi trasferimenti a terra.
Sempre più spesso, poi, le compagnie aeree chiamano gli aeroporti low cost, di cui servono per offrire tariffe vantaggiose ai propri passeggeri, con dei nomi civetta. Questo però genera confusione nei passeggeri, che sono convinti di raggiungere con pochi euro magari una capitale europea, scoprendo solo all’arrivo di essere atterrati a decine di chilometri di distanza dal centro città.
Questa è infatti la strategia di molte compagnie aeree low cost: per abbassare i costi operativi e proporre accattivanti offerte voli scelgono di far volare i propri passeggeri su aeroporti low cost secondari, spesso lontanissimi dalla destinazione finale cercata e che obbligano quest’ultimi a sostenere costi aggiuntivi non preventivati e tempi più lunghi. Il trucco sta nell’attribuire a questi aeroporti nomi civetta fuorvianti.
Ed è così, per esempio, che l’aeroporto Parigi-Vatry (Disney), nonostante il nome faccia ben sperare, dista invece ben 150 chilometri da Parigi e 112 dal parco divertimenti Disneyland.
L’aeroporto di Monaco-Menningen è a 70 chilometri dal centro di Monaco di Baviera. Oslo-Torp a 68 chilometri dal centro di Oslo, Londra-Southend a 60 chilometri dal centro di Londra.
In Italia, Milano-Malpensa e Milano-Bergamo distano circa 50 chilometri dal capoluogo lombardo.
Ma ci sono anche esempi virtuosi. Come Milano-Linate, 10 chilometri dal centro, Roma-Ciampino, 14 chilometri.
Insomma quando si prenota un volo, soprattutto se particolarmente economico, meglio verificare la distanza aeroporto-centro città prima dell’acquisto del biglietto, per evitare brutte sorprese all’arrivo.
2 comments
Alessandro pezzoni says:
nov 7, 2015
Va bene riportare esempi virtuosi, (il cui scopo nell’aver citato questi due nomi è evidente) ma nel contesto dell’articolo, ovvero gli scali low – cost inserire Linate non c’entra assolutamente niente, a meno che non consideriamo Alitalia una low cost, che tutto ha tranne i prezzi da low-cost (il servizio e le tratte si)
Ciro says:
nov 8, 2015
Ciao Alessandro, il senso di citare Linate come scalo low cost é abbastanza chiaro dal tema dell’articolo, che é quello di far riflettere sul fatto come spesso “scalo low cost” si riferisca solo ed esclusivamente al fatto che vi atterrano compagnie low cost mediamente economiche, ma non si riflette mai sul fatto che, poi, quegli aeroporti sono molto distanti dal centro cittá. Quindi, se si considera un full cost da centro cittá a centro cittá, e non solo il prezzo del biglietto, gli aeroporti piú vicini al centro cittá (come Milano-Linate, ad esempio) diventano “low cost”.