C’è da chiedersi se sia giusto che passeggeri che puzzano debbano essere fatti scendere dall’aereo perché infastidiscono gli altri.

È quello che è successo a un passeggero su un volo della canadese Jazz Air.

Non c’è modo di sapere con certezza se il passeggero in questione, in partenza da Prince Edward Island, sia anche stato umiliato e sbeffeggiato dal personale di volo né se l’olezzo che emanava fosse reale.

Fatto sta che, stando alle testimonianze raccolte dai giornalisti in aeroporto, sembra proprio che gli altri passeggeri, appena saliti sul velivolo pronto al decollo, hanno iniziato a parlottare di nascosto fissando il malcapitato in questione senza farsi accorgere. Quest’ultimo colpevole di emanare un forte odore, acre, addirittura brutale ed animalesco (come riferito da una distinta signora che ancora si teneva tappato il naso).

La compagnia aerea Jazz Air non ha voluto commentare, limitandosi per il momento solo a confermare che effettivamente un passeggero era stato fatto scendere dall’aereo prima del decollo e riaccompagnato ai banchi d’accettazione.

Non è certo quindi quali fossero le reali cause, ma che la fragranza emanata dal malcapitato non fosse proprio acqua di colonia fresca sembra essere confermato.

Di fatto, se fosse davvero andata così, si configurerebbe una vera e propria discriminazione, un mobbing ad alta quota. C’è da chiedersi, ma è giusto?