E’ successo Lunedì 19 Novembre 2012 a bordo di un velivolo della Lufthansa con 264 a bordo, diretto dall’aeroporto di New York Newark a quello tedesco di Francoforte.

Durante la normale fase di volo, mentre il velivolo si trovava sopra l’Oceano Atlantico del Nord, il primo ufficiale ha accusato una fortissima emicrania obbligando il comandante a effettuare un atterraggio d’emergenza a Dublino. Fortunatamente un passeggero del volo si è offerto di dare una mano al capitano durante la fase di atterraggio, dopo che il personale di bordo aveva annunciato a tutti i passeggeri che si sarebbe stati costretti a dirottare il volo sull’aeroporto più vicino, quello irlandese della città di Dublino appunto.

In realtà non si è trattato di un normale passeggero, bensì di un altro pilota di una compagnia aerea nordamericana con regolare licenza di volo anche per i Boeing 747, solo che si trovava a bordo nelle vesti di un semplice passeggero. L’uomo è stato dunque costretto agli “straordinari” per aiutare il comandate del jumbo jet a portare a terra sani e salvi tutti i passeggeri.

Una pratica di questo genere, seppur possa sembrare alquanto incredibile e rocambolesca, sembra invece essere uno standard. Per legge, infatti, su un qualsiasi velivolo debbano esserci sempre almeno due piloti. Nel caso, però, in cui uno dei due dovesse sentirsi male e quindi inabile alla guida, il volo risulterebbe automaticamente in una situazione di pericolo. In questo caso il pilota in comando ha il diritto/dovere di avvalersi di chiunque ritenga utile, a bordo del volo, per farsi aiutare a portare a terra sani e salvi tutti i passeggeri con un atterraggio di emergenza.

Una volta a Dublino, il copilota è stato portato in ospedale. Il Boeing 747 è poi finalmente giunto a destinazione in Germania con circa otto ore di ritardo.